Borgonovo Val Tidone (Piacenza), il borgo di Corano
di Stefano Panizza
La piccola frazione di Corano è decisamente isolata e, forse proprio per questo, mantiene un’originalità che profuma di antico. Se poi si aggiunge che dalla collina su cui è adagiata si gode una vista panoramica, ecco giustificato il motivo di una visita in loco.
Diciamo che il suo fiore all’occhiello è il castello, purtroppo privato e non visitabile. Ma val la pena osservarlo dall’esterno, seppur sia in parte incastonato fra le abitazioni e nascosto da piante di alto fusto. Non è di grandi dimensioni ma svetta imperioso, con la sua forma trapezoidale e l’alta torre, da una posizione dominante a 313 metri d’altezza.

Due parole sulla sua storia.
Non se ne conosce la data di costruzione, ma si sa che esisteva un fortilizio agli inizi del XII secolo, perché è in quel periodo che venne distrutto dal Barbarossa. La prima di tre devastazioni, a dire il vero, viste le successive del 1241 da parte delle milizie di re Enzo, figlio dell’imperatore Federico II, e quella del 1417-18 ad opera del Carmagnola, durante la spedizione punitiva per conto del Duca di Milano contro Filippo Arcelli.
Ora, lasciato il castello, proviamo ad aggirarci nel piccolo borgo.
Curiosamente, non c’è in giro anima viva. Infatti, pur rimanendo nella zona per una buona mezzora, non si vede letteralmente nessuna persona. Tanti cani, questi sì, che abbiano furiosamente.
Invece, alzando lo sguardo si nota come alcune case risultino in parte ristrutturate (e pure in modo delizioso), ma pure che diverse mostrano il degrado del tempo.
Però, l’aspetto più singolare che si incontra è quel “faccione” dall’aspetto pauroso… È custodito all’interno di una nicchia squadrata, in solitaria mostra sul fronte di una parete. Non si può che fermarsi ad osservarlo. Ha un volto allungato in modo eccessivo, due grandi orecchie ed altrettanti occhi, ben spalancati. Ma soprattutto una bocca aperta a dismisura, che esibisce un paio di canini dalla forma leggermente arcuata.

Cosa significa? Probabilmente, ha un valore apotropaico, cioè è lì appollaiato per tener lontani gli spiriti cattivi…