Gropparello (Piacenza), curiosità a Sariano

di Stefano Panizza

Raggiungere il castello di Sariano, significa lasciare l’auto presso il cimitero del paese, percorrere poche centinaia di metri di strada asfaltata ed imboccare una ripida salita sterrata, ma un pochino meno lunga di quella appena lasciata. Purtroppo, il castello, situato in una posizione isolata ma da cui domina la valle, è privato e chiuso. Quindi, è visibile solo esternamente, ma solo a condizione di allontanarsi dal cancello d’ingresso e proseguire per il sentiero. Così, si finisce per raggiungere una cappellina davvero curiosa (e di cui parleremo alla fine). Finalmente, ecco un’ottima visuale della fortezza, dove a dominare è la sua grossa torre squadrata.

Siamo, dunque, sulla riva sinistra del fiume Vezzeno, in una località menzionata come “Satrianus” nella “tabula alimentaria traianea” rinvenuta a Veleia (ricordo che è la più grande iscrizione in bronzo di epoca romana).

Ma le prime notizie del castello appaiono per la prima volta in un documento del 1371, dove i Pallastrelli, che ne erano i proprietari, affermavano in presenza del Podestà di Piacenza di non voler accogliere nel loro maniero né banditi e né ribelli. 

Poi, il 1° aprile 1656, vennero confiscati tutti i beni appartenenti a Bartolomeo Pallastrelli, per avere diffuso uno scritto diffamatorio contro il duca Ranuccio I, sovrano di Parma e Piacenza. Il motivo? Il reo “ce l’aveva” con il duce perché costui non lo voleva nel proprio esercito, in quanto “scostumato e mentitore”. Alla fine, evitò la condanna a morte decretata dal tribunale e solo a fatica la famiglia rientrò in possesso dei beni.

Comunque sia, cerco di raccogliere alcune informazioni aggirandomi in zona. Pare fare al mio caso una signora che sta armeggiando con dei fiori. Ovviamente, chiedo se il luogo custodisca dei misteri.

Mah… non credo, se intendi fantasmi o cose simili. Sì, c’è un pozzo ma non ha nulla a che fare con quello famigerato delle lame, e di cui si dice che spesso i castelli siano dotati.

Però, curiosa è quella piccola cappella che trovi andando oltre la fortezza. È sempre di proprietà della famiglia del castello, ed è pure recente, perché deve essere stata costruita un paio di anni fa. Al suo interno, è custodita una colonna spezzata, che richiama quelle greche e romane. Forse è stata trovata da queste parti, ma non so dirti se sia antica. Sicuramente recenti sono invece quelle pitture in stile classico che decorano la parete ad emiciclo che sta alle spalle del pilastro. Comunque… è un luogo che mi piace molto… potrei definirlo un culto della spiritualità…”.