Piacenza, la Prima Crociata
di Stefano Panizza
Corre la primavera dell’anno 1095, quando papa Urbano II indice in terra italiana la Prima Crociata (ufficialmente annunciata qualche mese più tardi a Clermont, in Francia).
Lo scopo? Da una parte, unire l’Europa, dilaniata da guerre nobiliari e consumata dal malcontento popolare, sotto un’unica bandiera. Dall’altro, riconquistare i luoghi dove Gesù è vissuto e morto, in quel momento in mano ai mussulmani. Una spedizione che alla fine si conclude con la presa di Gerusalemme, ma anche con indicibili massacri di chi non è cristiano, come quegli ebrei assaliti lungo il fiume Reno, durante il lungo viaggio di andata.
Comunque sia, in quale luogo preciso il papa bandisce tale prima sacra spedizione?
Sicuramente nella emiliana Piacenza, anche se non si sa esattamente dove. A dire il vero, la tradizione fa riferimento, e non a caso, al “piazzale delle Crociate”, su cui oggi si affaccia la chiesa di Santa Maria di Campagna.

Ma nel 1095 l’edificio non esiste ancora, perché costruito durante il 1500. Così, non è realistico immaginare un Urbano II che si affaccia sul sagrato ed infiammi gli animi del popolo e dei nobili al grido di “deus vult!”.
E, quindi?
Forse la soluzione si trova a “due passi”. Sì, perché poco lontano dal piazzale, e lungo una trasversale di via Campagna, si trova la chiesa del Santo Sepolcro (oggi gestita dagli Ortodossi), realizzata nel XI secolo. Ed ecco, dunque, che il nome della struttura e la sua data di costruzione suggeriscono che forse è proprio da lì che tutto è partito. Ma c’è chi non è d’accordo, e cita la chiesetta di Santa Vittoria un tempo presente dove ora esiste quella di Santa Maria di Campagna.
Ad ogni modo, ovunque si trovi il famigerato pulpito, in quei momenti la pianura che collega il borgo di Piacenza alla riva del Po si trasforma in una grande tendopoli, perché il centro urbano non ha sufficienti locande per ospitare la folla dei partecipanti, visto che si parla di decine di migliaia di persone…